In questo post elencheremo le principali caratteristiche della struttura di un carattere tipografico. In pratica analizzeremo l’anatomia di un font. I glifi possono infatti essere dotati di pancia, occhiello, orecchio, collo, coda, spalla, gamba, cravatta, traversa, gancio ecc.
Alla fine del post parleremo inoltre di aperture e pesi, fattori importanti che contribuiscono a determinare lo stile di un font e che influiscono sulla sua leggibilità.
Pancia (font: Gulzar)
Occhiello, orecchio e collo (font: Amiri Quran)
Coda (font: Merryweather)
Spalla (font: Libre Baskerville)
Gamba (font: Lora)
Cravatta (font: Playfair Display)
Incrocio (Bree Serif)
Lacrima (font: Berkshire swash)
Traversa (font: Cormorant Garamond)
Apice e vertice (font: Bitter)
Sperone (font: EB Garamond)
Gancio (font: PT Serif)
Bracket. E’ la parte curva che si genera quando si intersecano due aste (font: Times New Roman)
Uno degli aspetti principali che può caratterizzare lo stile grafico di un font è rappresentato dal grado di apertura dei suoi glifi.
I caratteri tipografici possono inoltre avere pesi diversi. Un determinato font può ad esempio disporre di una versione light, normale, semibold, bold o black. Nell’esempio sottostante alcuni pesi diversi del font Verdana
Per chi volesse approfondire l’argomento consiglio di leggere il libro “Designing Type“, di Karen Cheng. Un must-have per tutti i graphic designer.
Sempre sull’argomento, interessante il video “Designing Type: The More I Learn, The Less I Know: Karen Cheng”.