Last Updated on Maggio 17, 2023 by devange.it
La magia della fotografia in bianco e nero. Autori, tecniche e curiosità
Introduzione
La fotografia in bianco e nero possiede un fascino, una magia e un’eleganza particolare. Una foto in bianco e nero non dev’essere concepita come un’immagine privata dei colori: è un’altra cosa, essa va oltre la realtà di quanto effettivamente immortalato. La fotografia in bianco e nero non nasce a posteriori rispetto allo scatto, ossia con la conversione monocromatica o altri sistemi: essa al contrario deve essere pensate prima dello scatto. L’immagine in bianco e nero nasce insomma prima nella mente del fotografo.
Alla base della fotografia in bianco e nero c’è l’attenzione alla composizione, il contrasto, l’enfatizzazione dei volumi e delle forme, la rilevanza della texture, l’esaltazione delle forme geometriche, delle simmetrie e della loro ripetizione, la scelta di fotografare un soggetto in low key oppure in high key, la valorizzazione dei soggetti immortalati in controluce, l’esaltazione delle lunghe ombre o delle alte luci.
Un’arte senza tempo, quella della fotografia in bianco e nero, che si ricollega per alcuni aspetti alla concezione che sta alla base della scultura.

“In un mondo in cui le immagini sono divorate a ritmi sempre più veloci e con un livello di attenzione sempre più basso e meno critico – scrive Matteo La Torre (Canon Academy Italia) nell’introduzione al volume “Il bianco e nero” della collana “Fotografia. Teoria, pratica e tecnica” realizzata da Canon Academy in collaborazione con il Corriere della Sera – il bianco e nero impone ritmi differenti. Di fronte all’assenza del colore chi guarda una fotografia è costretto ad assumere un ruolo attivo che lo porta a integrare l’assenza di informazioni cromatiche e ad assumere il ruolo di ricevente del messaggio che il fotografo intende trasmettere”.

Michael Freeman nel suo libro “Fotografia in bianco e nero. L’arte senza tempo della monocromia” sottolinea come la fotografia in bianco e nero sia “storicamente più strettamente associata all’arte rispetto al colore” e come ci siano “lezioni da trarre anche dalla pittura monocromatica”. Secondo Freeman ciò che distingue il bianco e nero dal colore è che “il primo non corrisponde al modo in cui vediamo le cose e non pretende di rappresentare la realtà”.
Eugenio Tursi nello speciale “Bianco Nero 2020” della rivista “Progresso fotografico” sottolinea l’importanza di “imparare a scegliere ciò che il bianco e nero è in grado di esaltare”. Come sostiene Tursi dunque occorre “ragionare” pe il bianco e nero, “scegliendo situazioni opportune, luci opportune ed anche soggetti opportuni”: da tutto ciò ne consegue che “molte volte occorre rinunciare allo scatto poichè non vi sono le condizioni per realizzarlo”

I maestri della fotografia in bianco e nero
HENRI CARTIER BRESSON
Tra i fotografi che hanno realizzato foto in bianco e nero rimaste nella storia c’è senza dubbio Henri Cartier Bresson (1908 – 2004): fotografo francese, definito “l’occhio del secolo”, teorico dell’ “istante decisivo”, esponente della corrente umanista. Tra le sue fotografie più famose ci sono “Derrière la gare de Saint-Lazare” (1932), “Rue Mouffetard, Paris” (1954) e “Hyères, France” (1932).


Nel corso della sua carriera Cartier-Bresson ha anche lavorato come fotografo di guerra, documentando importanti eventi come la guerra civile spagnola, la Seconda guerra mondiale e la Guerra d’Indocina.
Cartier-Bresson ha fondato l’agenzia di fotografia Magnum Photos nel 1947 insieme ad altri fotografi di spicco come Robert Capa, David Seymour e George Rodger.
ANSEL ADAMS
Ansel Adams (1902 – 1984) è stato un famoso fotografo paesaggista americano. È noto soprattutto per le sue straordinarie fotografie in bianco e nero del paesaggio naturale americano, specialmente della Sierra Nevada e dei parchi nazionali degli Stati Uniti.

SEBASTIAO SALGADO
Tra i maestri della fotografia in bianco e nero c’è anche Sebastiao Salgado, fotografo brasiliano nato nel 1944. Molte delle opere di Salgado si concentrano sulle conseguenze negative dell’economia di mercato nei confronti dei Paesi in via di sviluppo.
Salgado ha iniziato la sua carriera come economista prima di diventare fotografo negli anni ’70. Nel corso degli anni ha fotografato in molti paesi, tra cui Brasile, Africa, Asia, Europa, America del Nord e America del Sud.

Uno dei progetti più famosi di Salgado è “Workers” (1993), che documenta il lavoro degli operai in tutto il mondo. Il fotografo brasiliano ha anche lavorato su progetti come “Exodus” (2000), che documenta le migrazioni umane in tutto il mondo, e “Genesis” (2013), che documenta le zone selvagge del pianeta e le culture indigene.
Il lavoro di Salgado è noto per la sua bellezza e la sua potenza evocativa, ma anche per la sua preoccupazione per le questioni sociali ed ambientali. Nel 1984, insieme a sua moglie Lélia Wanick Salgado, ha fondato l’agenzia fotografica Amazonas Images per promuovere la fotografia come mezzo per il cambiamento sociale.
ROBERT DOISNEAU
Tra i maestri della foto in bianco e nero c’è anche Robert Doisneau, fotografo francese (1912-1994) noto soprattutto per le sue fotografie documentaristiche di vita quotidiana e di Parigi. Doisneau iniziò a lavorare come fotografo commerciale negli anni ’30, ma fu durante la Seconda Guerra Mondiale che iniziò a fotografare le persone nelle strade di Parigi. Nel dopoguerra Doisneau divenne un fotografo freelance e lavorò per numerose riviste, tra cui Life, Vogue e Paris Match.
Le fotografie più famose di Doisneau sono quelle che mostrano la vita quotidiana degli abitanti di Parigi: tra le sue immagini più famose ci sono “Il bacio dell’Hotel de Ville” e “Les Amoureux du Pont-Neuf”.

Oltre alle fotografie di vita quotidiana, Doisneau ha anche fotografato personalità come Picasso e Colette, e ha realizzato una serie di fotografie di sculture antiche per il Museo del Louvre.
MARIO GIACOMELLI
Mario Giacomelli (1925-2000) ha iniziato la sua carriera di fotografo negli anni ’50, lavorando come fotografo industriale e pubblicitario.
Le fotografie di Giacomelli sono caratterizzate da un forte senso di contrasto e di sottolineatura dei dettagli. Giacomelli ha usato tecniche come l’impressione e il graffito sul negativo per creare effetti visivi unici. Le sue fotografie sono spesso oscure e misteriose, e spesso evocano un senso di solitudine e isolamento.

Tra le opere più famose di Giacomelli ci sono le serie “Scanno” (1957-1959), “La Buona Novella” (1961-1965) e “I Pretini” (1961-1967).
BRASSAI
Brassai, il cui vero nome era Gyula Halász, è stato un fotografo e scrittore ungherese naturalizzato francese (1899-1984) noto soprattutto per le sue fotografie di Parigi e dei suoi abitanti.
Brassai iniziò la sua carriera di fotografo negli anni ’20 a Budapest, dove fotografò principalmente la vita notturna della città. Nel 1924 si trasferì a Parigi, dove divenne uno dei più importanti fotografi documentaristi della città.
Le fotografie di Brassai sono caratterizzate da un forte contrasto di luce e ombra, e spesso mostrano la vita notturna di Parigi, compresi i locali, le strade e le persone che le frequentavano. Le sue fotografie di Parigi sono diventate parte integrante dell’immaginario collettivo della città.

ELLIOTT ERWITT
Elliott Erwitt è considerato uno dei grandi maestri della fotografia del XX secolo, famoso per il suo stile ironico e umoristico.
Erwitt ha iniziato la sua carriera nel 1948 come fotografo freelance per riviste come Life e Collier’s. Nel 1953, è diventato un membro dell’agenzia di fotogiornalismo Magnum Photos, dove ha lavorato per molti anni.

Il lavoro di Erwitt copre una vasta gamma di soggetti, dal reportage sociale alla fotografia di moda, dalla fotografia di animali alla fotografia di paesaggi. È noto per il suo uso del bianco e nero, della composizione e della luce per creare immagini che sono sia documenti storici che opere d’arte.

FAN-HO
Il fotografo cinese Fan-Ho (1931-2016) è stato da alcuni soprannominato “il Cartier Bresson dell’est”. Fan-Ho è considerato il maestro della street photography e uno dei più grandi fotografi in bianco e nero della sua epoca.
Fan-Ho iniziò a fotografare all’età di 14 anni e presto si distinse per le sue immagini che catturavano la vita quotidiana di Hong Kong. Le sue fotografie sono state esposte in tutto il mondo e sono state pubblicate in numerose riviste e libri.


Il suo stile fotografico è stato influenzato dal cinema e dal teatro, e le sue immagini spesso presentano figure umane in composizioni teatrali e drammatiche. Le fotografie di Fan-Ho sono state descritte come poetiche, surreali e misteriose. “Prima – diceva Fan-Ho – devi trovare la location ideale. Poi devi essere paziente ed attendere il soggetto giusto capace di suscitare il tuo interesse, anche semplicemente un gatto, per esempio. Devi essere capace di cogliere l’attimo in cui lo spirito, l’essenza, l’anima del soggetto si rivelano”.
Aforismi
Alcuni degli aforismi più famosi relativi alla fotografia in bianco e nero
“Quando scatti foto a colori, fotografi solo i vestiti delle persone. La fotografia in bianco e nero riesce invece a cogliere l’anima” (Ted Grant)
“Una foto in bianco e nero ha più colori di una fotografia a colori” (Anders Petersen)
“Il mondo è a colori. La realtà è in bianco e nero” (Wim Wenders)
“Le emozioni sono molto più forti in bianco e nero. Il colore distrae, piace all’occhio, ma non necessariamente raggiunge il cuore” (Kim Hunter)
Articoli sulla fotografia in bianco e nero
Di seguito una serie di articoli interessanti sul mondo della fotografia in bianco e nero
“Le foto di Doisneau. Un romanzo popolare“. Parigi degli anni ’50: il maestro in missione nella banlieue. Rubava istantanee di momenti qualunque, ma dietro c’era un attento lavoro di regia. Leggi l’articolo su QN
Libri e riviste
Ricco di spunti interessanti il volume dedicato alla fotografia in bianco e nero della collana “Fotografia. Teoria, pratica e tecnica” realizzato da Canon Academy in collaborazione con il Corriere della Sera

Lo speciale “Bianco e Nero 2020” della rivista “Progresso fotografico”

Michael Freeman – Fotografia in bianco e nero. L’arte senza tempo della monocromia
